LO SHAFT: LA PARTE DEL BASTONE SPESSO NON CONSIDERATA


Avete mai provato qualche volta ad "allungare" le orecchie in campo pratica?
Molto spesso sentite grossi dibattiti sulla marca dei bastoni, sulla loro grafica o sulla loro forma.
Se poi nella discussione si inserisce pure il classico "esteta" elemento essenziale può diventare addirittura il colore e la qualità del grip montato.
Niente altro sembra avere importanza.
Ma quell'elemento di forma circolare che collega il grip alla testa del bastone, chiamato shaft, esiste? E se esiste ha qualche valenza?
E' proprio sulla base di queste considerazioni che ho deciso di scrivere alcune righe sullo SHAFT.
Troppe volte infatti, quando acquistiamo un bastone da golf , diamo eccessiva importanza alla sua testa (per esempio ai gradi di loft per i driver), cosicchè lo shaft diventa una pura conseguenza dell'acquisto a cui non facciamo mai troppo caso. E molto spesso altresì ci accontentiamo degli shafts di stock (che sono quelli che troviamo nei sets di bastoni in vendita nei negozi di golf) anche se potrebbero non essere adatti al nostro tipo di gioco, alla nostra velocità di swing ed alla nostra conformazione fisica semplicemente perché non sappiamo di avere delle alternative. Se proviamo ad utilizzare uno shaft adatto alle nostre caratteristiche e ad applicargli diversi tipi di teste è probabile che il risultato cambierà veramente di poco. Se viceversa proviamo ad applicare alla stessa testa, pur bella che sia, shafts diversi sicuramente otterremo risultati diversi che quasi sicuramente influiranno sulla traiettoria e sul volo della palla. Lo shaft infatti è l’unica parte del bastone che si muove in modo dinamico. Eseguendo uno swing il giocatore applica una forza allo shaft che flette e si rilascia per portare la testa del bastone sulla palla. Sembra semplice a dirsi ma ci sono mille modi in cui uno shaft può flettersi e rilasciarsi in funzione di come è costruito e di come ovviamente il giocatore muove il bastone.
E' per questo che lo shaft è una delle parti del bastone da golf più importante che, se corretto, ci potrà agevolare nel gioco facendoci tirare colpi lunghi e dritti e nel contempo subire anche meno dolori muscolari.
Lo shaft è il motore del bastone da golf, il componente che più di tutti negli anni è andato modificandosi e migliorandosi.
In passato lo shaft era in legno, una canna intagliata dal noce americano (Hickory), che con il passare del tempo però e l'aumentare della tecnologia è stata sostituita da altri materiali quali l’acciaio ed il composito di carbonio (volgarmente conosciuto con il termine di grafite) molto più avanzati e performanti.
Quando tra il 1920 e il 1924 gli shafts in acciaio fecero la loro prima comparsa vennero vietati. La necessità però delle Case produttrici di bastoni di introdurre nuovi materiali fu dettata dal fatto che l’Hickory stava diventando sempre più di scarsa qualità. Gli shafts in acciaio invece risultavano essere molto più economici, duraturi e più facili da costruire e così, per le necessità economiche ed aziendali, nel 1924 la USGA ammise i bastoni con detti nuovi shafts.
Oggi dunque gli shafts si dividono in:
 
SHAFT IN GRAFITE

SHAFT IN ACCIAIO
 
Questa distinzione credo faccia sorgere spontanea una domanda: ma quale è lo shaft giusto da usare?
Innanzitutto ritengo che tale scelta debba essere fatta, se possibile, di concerto con il proprio Maestro. In secondo luogo tale scelta dovrebbe essere fatta ricorrendo a determinati parametri abbastanza semplici quali la "potenza" fisica del giocatore e la sua capacità a muovere il bastone con velocità. Un giocatore infatti con un fisico prestante dovrebbe essere più predisposto a giocare ferri in acciaio rispetto ad un giocatore con un fisico normale o gracile. La "potenza" fisica non deve essere però presa come valore assoluto bensì deve essere accompagnata dalla capacità del giocatore di muovere il bastone in modo sufficientemente veloce. Ciò premesso ritengo sia consigliabile far usare bastoni con shafts in acciaio solo a buoni giocatori e ciò per un preciso motivo: lo shaft in acciaio, ove la palla venisse colpita non esattamente nel centro della faccia, produrrebbe sicuramente delle vibrazioni che viceversa, uno shaft in grafite attenuerebbe, diminuendo conseguentemente i classici rischi di dolori ai gomiti o ai polsi. In ultima analisi specificare solamente "shaft in grafite" e "shaft in acciaio" è abbastanza vago. Esistono infatti decine di shafts in acciaio e centinaia di shafts in grafite. Alcune Case costruttrici hanno pensato di produrre shafts in acciaio leggeri quanto quelli in grafite per soddisfare così anche il giocatore medio che ritenga l’uso dell’acciaio fondamentale per il buon esito del suo gioco anche se ritengo possa accrescere solo il suo Ego. Vale la pena di ricordare però che oltre agli shafts in grafite tradizionali ne esistono anche di pesanti e rigidi quasi come quelli in acciaio e che offrono una sensazione di morbidezza e giocabilità anche al giocatore potente. In conclusione direi che l’utilizzo di ferri in acciaio sia destinato alla minor parte dei golfisti (prima categoria vera e professionisti), essendo per la maggior parte di essi consigliabile la grafite. Per capire invece perché esistono shafts così diversi tra loro e conseguentemente quali benefici o malefici possano darci dobbiamo analizzare e comprendere le loro quattro caratteristiche principali: PESO
, LUNGHEZZA, PUNTO DI FLESSIONE e GRADO DI FLESSIBILITA'.
IL PESO
- Si parte proprio dallo shaft per contenere il peso di un bastone. Il loro peso può variare dai 40 ai 130 grammi. Solitamente lo shaft più pesante è adatto a giocatori che colpiscono più forte e hanno la necessità di controllare maggiormente il volo mentre lo shaft più leggero aiuta il giocatore dotato di uno swing più lento consentendogli di generare più velocità e conseguentemente distanza.
Un giocatore può allungare la propria distanza di 10 o 15 metri passando da un shaft in acciaio pesante ad uno più leggero in grafite.

LA LUNGHEZZA

- La lunghezza determina il livello di controllo che un giocatore esercita sulla testa del bastone. La lunghezza influisce altresì sulla velocità con la quale la testa del bastone impatta la palla e sul punto della faccia in cui il bastone fa contatto. Teoricamente più lungo è il bastone più veloce dovrebbe essere la testa del bastone. Ma se la teoria è giusta va anche considerato il lato negativo. Più infatti lo shaft sarà lungo più diventerà difficile controllare il bastone e colpire la palla con il centro della faccia. Così se aggiungendo 2,5 cm allo shaft possiamo aumentare la nostra distanza di 7 metri, colpendo invece la palla anche solo 2 cm fuori dal centro perderemo 20 metri. Dobbiamo pertanto trovare un giusto compromesso per il nostro swing e la nostra corporatura al fine di ottenere con il minimo rischio il miglior risultato anche nei colpi presi fuori dal centro.
IL PUNTO DI FLESSIONE
- E' l'area in cui lo shaft si piega maggiormente. Questo punto viene chiamato Bend Point o Kick Point. Alcuni shafts vengono progettati con un punto di flessione più basso (più vicino cioè alla testa del bastone) per favorire una traiettoria di volo della palla più alta. Altri invece con un punto di flessione più alto per promuovere invece un volo di palla più basso. Più precisamente il Kick Point può essere:
HIGH: alto, verso la fine dello shaft, verso il grip. E' il meno usato tra i dilettanti. E' consigliabile per chi ha una swing molto veloce (superiore alle 100 miglia orarie). Lo troviamo solo negli shafts destinati ai giocatori professionisti e spesso solo in quelli con flessibilità X. Tuttavia possono esistere shafts più morbidi con un kick point HIGH e sono consigliati a quei giocatori che vogliono abbassare il volo di palla o l’angolo di lancio.
MID: medio, nel centro dello shaft ed è di gran lunga il più usato di tutti. E' adatto a quei giocatori con una buona velocità di swing, perché flettendo più vicino al giocatore non lo aiuta ad incrementare la velocità della testa del bastone,
LOW: basso, vicino alla testa. Esso fa flettere lo shaft in modo da ottenere un volo alto della palla, perché flettendo maggiormente nella parte bassa ha una azione possiamo dire "a cucchiaio" durante l’impatto. Il kick point low essendo quindi lontano dalle mani e vicino alla testa, aiuta ad aumentare la velocità periferica del bastone e quindi a "frustare" meglio la pallina durante l’impatto. E' maggiormente adatto a quei giocatori con uno swing non particolarmente veloce e con un angolo di discesa tendenzialmente verticale.
IL GRADO DI FLESSIBILITA'
-
E' il punto più importante dei quattro appena elencati poichè influenza direttamente il tocco e le prestazioni di uno shaft. Essa si misura in CPM. La flessibilità è strettamene collegata alla velocità della testa del bastone ed al modo di eseguire lo swing. Se il grado di flessibilità del bastone non è coordinato alla velocità della testa ed al modo in cui "carichiamo" il bastone (riferito cioè alla velocità della transizione dal backswing al downswing) lo shaft non fletterà nel modo corretto durante lo swing andando a discapito della qualità del colpo. Con la tabella che indico di seguito si può avere un'idea del grado di flessibilità che potrebbe essere adatta ad un giocatore:


Driver

Flessibilità
> 110 mph (miglia per ora)
X (Strong o extra-stiff)
95 - 110 mph
S (Stiff)
80 - 95 mph
R (Regular)
60 - 80 mph
A (Senior o avarage)
45 - 60 mph
L (Lady)
 
 

Ferro 5

Flessibilità
> 95 mph
X (Strong o extra-stiff)
80 - 95 mph
S (Stiff)
70 - 80 mph
R (Regular)
60 - 70 mph
A (Senior o avarage)
< 60 mph
L (Lady)

 
Si tratta di rilevare la velocità che effettuate in media con lo swing normale (almeno 10 colpi) sia con il driver che con il ferro 5. Ad una determinata velocità corrisponderà una determinata flessibilità.
Per avere un dato estremamente preciso in merito alla flessibilità dello shaft è opportuno usare l’analizzatore di frequenza. Attenzione che con l’analizzatore della frequenza dello shaft, un bastone potrà essere montato più o meno stiff oppure più o meno regular. Più precisamente ogni shaft viene costruito per avere una determinata flessibilità, ma non sempre questa viene mantenuta sempre e comunque. Così possiamo trovarci ad utilizzare dei bastoni la cui flessibilità non corrisponde esattamente a quella riportata sui loro shafts. Per essere sicuri che lo shaft una volta montato abbia mantenuto la stessa flessibilità bisogna attenersi a scrupolose regole quali quelle del Tip Trimming
(taglio dello shaft) e quelle del Flat Line Oscillation. Tip Trimming – Per Tip Trimming si intende "tagliare il tip". Il tip è la parte finale dello shaft che viene infilata all’interno della testa del bastone. Lo shaft deve entrare nella testa del bastone con una precisa misura che può variare da testa a testa. Questa misura si chiama Bore. Esistono tre tipi di Bore:
through bore blind bore standard bore

Nel "through bore" lo shaft deve entrare nella testa attraversandola completamente, nel "blind bore" lo shaft deve entrare nella testa nella misura da 1/1/4 a 2 pollici mentre nello "standard bore" lo shaft entra nella misura da 1 a 1/1/4 pollici. Per ogni ½ pollice di tip in meno (quindi tagliato e accorciato) si avrà un aumento della rigidità dello shaft da 3 a 5 CPM. Per evitare eventuali errori le Case produttrici di shafts precisano sempre in che misura questi devono essere tagliati nel tip, specificando per i legni anche le varianti in base al Bore. Il rispetto della misura del taglio ci assicurerà di poter mantenere inalterate le caratteristiche di flessione dello shaft in CPM. Flat Line Oscillation
Letteralmente significa "linea di oscillazione piatta" ma con questo termine intendiamo l’operazione che effettuiamo per trovare la posizione migliore nella quale assemblare uno shaft con la testa. Tale operazione presuppone il fissaggio dello shaft nella parte del butt-end in una morsa facendo attenzione poi a posizionarlo orrizontalmente ad un pavimento e con la faccia del bastone perpendicolare sempre al pavimento. Bisogna quindi applicare un laser allo shaft vicino alla testa in maniera tale che ci possa indicare il tipo di oscillazione che lo shaft descriverà una volta che verrà fatto oscillare parallelamente al pavimento. Fino a quando il laser non descriverà un’oscillazione lineare (piatta) lo shaft non potrà essere incollato alla testa del bastone non trovandosi nella giusta posizione. E’ evidente che un cattivo posizionamento dello shaft avrà immediate conseguenze sulla sua corretta flessione durante l’esecuzione del colpo.
Sulla base di quanto fin qui esposto possiamo analizzare il grafico che segue:
 
SWING RAPIDO
VELOCITA' DELLA PALLINA SUPERIORE A 150 KM/H

SHAFT IN ACCIAIO O IN GRAFITE FIRM
 
 
SWING MEDIO
VELOCITA' DELLA PALLINA COMPRESA TRA 130 E 150 KM/H
SHAFT IN GRAFITE REGULAR O SHAFT IN ACCIAIO
 
 
 
SWING LENTO
VELOCITA' DELLA PALLINA COMPRESA TRA 110 E 130 KM/H

SHAFT DI GRAFITE SENIOR O REGULAR O LADY
 
 
In conclusione mi sento di dire che per la maggior parte dei golfisti gli shafts messi in commercio (cioè di stock) sicuramente possono andare più che bene ma se si volesse tentare di migliorare il proprio gioco (non sia inteso il proprio swing per il quale ritengo il Maestro sia ancora l’unica persona in grado di poterlo fare) ed acquistare magari qualche metro in più la personalizzazione degli shafts potrebbe essere un buon investimento. 

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